La separazione non fa venir meno il rapporto di coniugio.

L’aggravante prevista dall’art. 577 c.p. (cd. rapporto di coniugio) si applica anche nel caso in cui l’aggressione di un coniuge verso l’altro si verifichi durante la separazione legale, poichè quest’ultima non determina lo scioglimento del matrimonio.

Questo, in sintesi, quanto affermato dalla recente sentenza della Corte di Cassazione, sez. V, 15 gennaio 2020, n. 13273, che, uniformandosi ad un consolidato indirizzo giurisprudenziale, ha chiarito come la separazione legale tra i coniugi, pur attenuando il complesso degli obblighi nascenti dal matrimonio con l’eliminazione di quello relativo alla coabitazione, tuttavia non faccia venir meno lo “status” di coniuge, con i corrispondenti obblighi personali e permanenti che lo costituiscono.

In particolare, la Suprema Corte ha chiarito che l'operatività di tale circostanza aggravante speciale, di natura soggettiva, prevista dall’art. 577 c.p., non si pone in contrasto con la Costituzione ma, al contrario, ne rafforza i principi.